L’Olocausto è una parola di origine greca: holos (che significa “intero”) e kaustos (che significa “bruciato”). È un genocidio sistematico, perpetrato dalla Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale. Le principali vittime di questo genocidio furono gli ebrei. Iniziò nel 1941 e durò fino al 1945. L’obiettivo principale era lo sterminio di interi popoli, come ebrei, russi, polacchi e rom. Fino al 1945 morirono quasi 6 milioni di ebrei, così come milioni di persone appartenenti ad altri popoli. La causa risiedeva nell’ideologia totalitaria del partito nazista, che governò la Germania tra il 1939 e il 1945. I nazisti dichiararono che tutti questi popoli erano «degenerati dal punto di vista razziale» e quindi eliminabili, utili soltanto alla presunta razza ariana superiore, rappresentata dai conquistatori tedeschi.
La tortura e l’uccisione dei prigionieri avvenivano nei campi di concentramento, disseminati in tutta Europa. Per le esecuzioni di massa venivano spesso utilizzati gas tossici, soprattutto il pesticida sintetico cianuro di idrogeno, che agisce come veleno del sangue. Il più grande campo di concentramento fu Auschwitz, dove morirono 1,1 milioni di persone, tra cui 10.000 sloveni.
L’Olocausto attraverso le parole di una slovena: